SABATO 12 DICEMBRE 2009 ore 21.00
CON IL CORO DEI MINATORI DI SANTA FIORA
Ricordando Padre Ernesto Balducci Sabato 12 dicembre alle ore 21 presso la suggestiva Badia Fiesolana (Via dei Roccettini, Fiesole) i Nuovi Eventi Musicali presentano lo spettacolo di musica e parole “Canti di miniera, d’amore, vino e anarchia” del cantante Simone Cristicchi accompagnato dal Coro dei Minatori di Santa Fiora – il cui tour in tutta Italia ha ricevuto grande successo di pubblico e di critica – impreziosito per la prima volta dal contributo di Paolo Hendel, allievo di Balducci e fine conoscitore della cultura toscana. Incentrato sui canti della dura vita in miniera e su racconti del mondo di Santa Fiora, paesino alle pendici del Monte Amiata in cui Padre Balducci, grande figura del cattolicesimo democratico italiano, ha vissuto, la nuova produzione NEM ricongiunge per la prima volta simbolicamente il luogo in cui Balducci ha speso gran parte della sua vita (la Badia Fiesolana), i ricordi della sua infanzia (il padre di Balducci è stato minatore e Balducci è nato e vissuto a Santa Fiora, il 6 agosto del 1922), e i 14 elementi del Coro dei Minatori di Santa Fiora, gruppo di età compresa tra i 19 e gli 80 anni invitato proprio da Balducci anni or sono a Radio Rai. La grande forza interpretativa di Paolo Hendel e la voce limpida di Simone Cristicchi completano il quadro: le due voci divengono parte del coro, interpretando canti di un mondo buio e poco conosciuto, che fa immergere nelle atmosfere che soltanto la musica popolare è in grado di creare, qualcosa di magico, che trasporta nel passato, che rende manifesto e nitido il legame profondo con un patrimonio che è dentro di noi, nascosto nella “miniera dell’anima”. Affrontando temi attuali come il precariato e le morti bianche con una prospettiva attenta alla liberazione dell’uomo e degli ultimi – prospettiva cara a Balducci che sosteneva “Chi ancora si professa ateo o marxista laico e ha bisogno di un cristiano per completare la serie delle rappresentanze sul proscenio della cultura non mi cerchi: io non sono che un uomo” – ci si immerge nelle gallerie del passato e si scava nella memoria, riportando alla luce preziosi minerali sepolti: le storie e le meravigliose canzoni di una tradizione che non deve andare persa.