SABATO 10 SETTEMBRE 2016 ore 21.00
IN DAVID BOWIE
Con Andrea Chimenti (chitarra, tastiere e voce) saranno sul palco Francesco Chimenti al pianoforte, violoncello elettrico e cori, Davide Andreoni alle chitarre e il Quartetto dell’Orchestra da Camera I Nostri Tempi
Musiche di Bowie e Beethoven.
INGRESSO LIBERO
Sabato 10 settembre, alle ore 21.30 presso l’Anello di San Giusto, Scandicci, Andrea Chimenti, artista completo (scrittore, poeta, designer) e multiforme, interpreterà i capolavori di David Bowie, accompagnato dal Quartetto dell’Orchestra da Camera i Nostri Tempi. Una produzione ideata dai NEM – Nuovi Eventi Musicali per Open Ring, Scandicci Estate 2016.
Andrea Chimenti ha incontrato con frequenza, nella sua carriera artistica, le musiche di Bowie, sin da quando ha mosso i suoi primi passi all’interno del rock italiano negli anni ’80 come cantante dei Moda, capostipite della scena new wave italiana (insieme a Litfiba e Diaframma), fino alla collaborazione con Mick Ronson, chitarrista e produttore proprio di David Bowie, oltre che di Lou Reed e Bob Dylan.
Andrea Chimenti (chitarra, tastiere e voce), darà nuova veste ai celebri brani di Bowie, quali Quicksand, Fantastic voyage, Thursday’s child, Life on mars, Space oddity, grazie alle trascrizioni dagli originali e agli arrangiamenti del M° Marco Bucci, realizzati per l’occasione. Ad accompagnarlo saranno il figlio, Francesco Chimenti (al pianoforte, violoncello elettrico e cori), e Davide Andreoni (alle chitarre), entrambi membri della band Sycamore Age. Insieme a loro, ci sarà il quartetto dell’Orchestra da Camera I Nostri Tempi, formato da Roberto Quartararo (primo violino), Davide Dalpiaz (secondo violino), Edoardo Rosadini (viola), Giorgio Marino (violoncello).
Dice Mario Setti, presidente Nuovi Eventi Musicali: “Crediamo che Bowie, così come i Pink Floyd o i Beatles, Endrigo o Modugno (per ricordare gli ultimi progetti dell’associazione) debbano entrare come autori nel repertorio anche dei teatri lirici o nazionali. E’ per questo che, nella stessa serata, saranno eseguiti brani originali di Chimenti e di Debussy e Beethoven. Si vuole così concretizzare una possibilità di scelta e conoscenza, laica, priva di pregiudizi. Il pubblico, in particolare quello giovane, potrà così sentire, conoscere, scegliere”.
BIOGRAFIE
Reggiano di nascita ma toscano d’adozione, la carriera di Andrea Chimenti inizia nei primi anni 80, come cantante dei Moda, con i quali ha realizzato i tre album “Bandiera”, “Canto Pagano” e “Senza Rumore per l’etichetta Ira. Dal 1990 comincia invece la sua carriera solista, a partire dal debutto La Maschera del Corvo Nero ed Altre Storie (1992, CGD, con Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli) passando per un numero consistente di lavori articolati tra album compilation e collaborazioni con artisti del calibro di Mick Ronson (chitarrista e produttore di David Bowie, Lou Reed, Bob Dylan), David Sylvian, Steve Jansen, Mick Karn, Piero Pelù, Federico Fiumani, Giancarlo Onorato, Patrizia Laquidara, Rita Marcotulli, Yo Yo Mundi, Stefano Panunzi, Nicola Alesini, Kiddycar. Numerose inoltre le sue collaborazioni nel teatro (compagnia di danza Silenda – Ministero della Cultura Francese), nel cinema in veste di attore (Sono Pazzo di Iris Blonde di Carlo Verdone, Sexy Shop di Fernando Maraghini e Maria Erica Pacileo) e come scrittore di colonne sonore (documentario Ungaretti sul Carso per Rai3). E’ da poco uscito il suo ultimo album, Yuri, ispirato al suo romanzo omonimo (2014, Ed. Zona), che tratta di un giovane adolescente che viene depredato del suo passato e del suo futuro (Soffici Dischi/Santeria/Audioglobe).
L’Orchestra da camera I Nostri Tempi è una giovane formazione musicale sostenuta dalla Regione Toscana. Inaugurata nel 2007 da Piero Bellugi è diretta e concertata da Edoardo Rosadini. L’idea che muove la sua attività è quella di fare musica da camera “allargata”. Intendere quindi la scrittura sinfonica come l’insieme di più identità, di più gruppi da camera sonori che insieme amplificano l’espressione e le sue potenzialità. Per questo concerto si inaugura il suo quartetto d’archi: è conseguenza logica che, per allargare le possibilità di repertorio e di attività, l’orchestra si “asciughi” nella forma base della scrittura musicale, quella del corale, quella del quartetto.
BIGLIETTI
INGRESSO LIBERO
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